Nel 1922 il comitato pro caduti di Rivamonte incarica lo scultore Giacopini Giovanni di Pescantina di realizzare il monumento pro caduti a Rivamonte.
Il comitato chiese che fosse fatto di marmo di Val Policella con una statua di bronzo che rappresentava un fante che nella destra teneva un'arma e nella sinistra la vittoria alata.
Il monumento doveva essere collocato sul piazzale della chiesa e avere dodici scalini. I primi tre scalini del monumento furono ordinati allo scalpellino di Taibon Ben Vincenzo con ottima pietra della Valle di San Lucano, gli altri nove sarebbero dovuti essere realizzati in conformità al progetto dello scultore.
Il costo dell' opera (con il monumento però non più collocato in mezzo alla piazza e con un numero di scalini decisamente inferiore rispetto al progetto) fu di Lire 2.756,90. Il comitato finanziò l'opera con offerte ricevute dalla popolazione.
Fu poi organizzata una pesca per la raccolta fondi con materiale offerto dalla popolazione, tra il materiale c'erano: salami, fazzoletti di seta, orologi, bicchieri, galline, borsette, vasi di fiori, caffè, vestiti, statuine, cartoline e stoffa.
Vennero poi organizzati balli pubblici, con vendita di bevande.
Furono stampate cartoline raffiguranti l'inaugurazione e dei nastri.
Anche il comune diede un contributo.
Le offerte raccolte dal parroco Don Giovanni Ren durante
l'inaugurazione furono utilizzate per coprire i costi per la
realizzazione del monumento.
Il comitato chiese che fosse fatto di marmo di Val Policella con una statua di bronzo che rappresentava un fante che nella destra teneva un'arma e nella sinistra la vittoria alata.
Il monumento doveva essere collocato sul piazzale della chiesa e avere dodici scalini. I primi tre scalini del monumento furono ordinati allo scalpellino di Taibon Ben Vincenzo con ottima pietra della Valle di San Lucano, gli altri nove sarebbero dovuti essere realizzati in conformità al progetto dello scultore.
Il costo dell' opera (con il monumento però non più collocato in mezzo alla piazza e con un numero di scalini decisamente inferiore rispetto al progetto) fu di Lire 2.756,90. Il comitato finanziò l'opera con offerte ricevute dalla popolazione.
Fu poi organizzata una pesca per la raccolta fondi con materiale offerto dalla popolazione, tra il materiale c'erano: salami, fazzoletti di seta, orologi, bicchieri, galline, borsette, vasi di fiori, caffè, vestiti, statuine, cartoline e stoffa.
Vennero poi organizzati balli pubblici, con vendita di bevande.
Furono stampate cartoline raffiguranti l'inaugurazione e dei nastri.
Anche il comune diede un contributo.
Le offerte raccolte dal parroco Don Giovanni Ren durante
l'inaugurazione furono utilizzate per coprire i costi per la
realizzazione del monumento.
Tratto da: http://rivamonteagordino.blogspot.com/
Realizzato da G. Laveder ed Emilia Sommariva
Realizzato da G. Laveder ed Emilia Sommariva
Nessun commento:
Posta un commento