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venerdì 9 luglio 2010

L'origine del nome Digomàn













Di Luigi Rivis
In occasione della ristampa della prima edizione del libro PRIMA CHE I RICORDI IMPALLIDISCANO, (che sarà in vendita il 18/07/2010 in occasione della FESTA a Digomàn) il noto glottologo agordino Giovan Battista Pellegrini ci ha fornito la seguente Noterella etimologica, che aggiunge un autorevole contributo alla conoscenza storica sull’origine del nome Digomàn.

«Non è difficile dimostrare che l’Agordino meridionale (sotto la Chiusa di Listolade) è stato fin dall’epoca antica più intensamente popolato rispetto alla sezione settentrionale che prima del 1000 ci offre ancora uno scarso indizio di popolamento, priva forse di stanziamenti stabili (salvo qualche eccezione). È pertanto probabile che anche i nomi di luogo siano in parte di formazione antica, come del resto si può leggere nel mio Contributo allo studio della romanizzazione della Provincia di Belluno che scrissi da vari anni (Padova 1949).
È dunque possibile ritenere che anche il paesino di DIGOMÀN in comune di Voltago Agordino, fosse già modestamente abitato in epoca romana con uno stanziamento umano assai ristretto, ma stabile.
Mentre l’etimo è assicurato, più difficile è stabilire un significato preciso del nome locale. L’analisi linguistica ci assicura la derivazione dal latino decumanus che si alterna con la forma decimanus. Si tratta di terminologia gromatica (cioè riferita alla misurazione del terreno). I significati, pur affini, alludono ad un decimus e si possono individuare anche in un buon dizionario scolastico. Ritengo che, trattandosi di misurazione di terreno, essa corrisponda ad un "limes", cioè ad una traversa di terreno. Di norma nelle città il decumanus (linea trasversale da Ovest ad Est) si oppone al cardus (linea opposta che corre da Nord a Sud), ma nel nostro caso non possiamo applicare tale regola e per ora ci accontentiamo di vedere nel toponimo una divisione agraria; è importante stabilire che il tipo toponimico è assai frequente ed ha un doppio esito: decumanus ha dato il tipo Digoman(o), mentre decimanus, con fonetica perfettamente regolare, si è evoluto in dusmàn e forme simili.
Nelle mie Ricerche di toponomastica veneta (Padova 1978, p. 340) riporto varie attestazioni di Digomano, Dicomano, Dusmàn, ecc. Ma una ampia discussione del nostro tipo toponimico agrario ci offre il contributo, assai ampio, di A. Campana, Decimo, Decimano, Dismano che si fonda soprattutto sulla spiegazione di Dismano romagnolo, nel volume Emilia romana, Firenze 1941 (con varie tavole f.t.). Per il Veneto si veda soprattutto Dante Olivieri, Toponomastica veneta, Venezia-Roma 1961, p.131. Sono ora meno convinto che il nome possa risalire alla antroponimia antica e cioè al nome di persona Dicomanus, ma debbo dichiarare che anche qui mi mancano le attestazioni medievali che di certo non sarà difficile di individuare in seguito».
Una ulteriore informazione sull’origine del nome Digomàn la si ritrova pure nel pre-gevole e interessante volume di Edoardo Gellner, Architettura Rurale nelle Dolomiti Venete - Cortina d’Ampezzo, Ed. Dolomiti, 1988, dove a pag. 38 è riportato:
«Tracce di segni agrimensurali analoghi a quelli di Valle sono stati localizzati (...) anche nell’Agordino Sottochiusa, ove si è potuto anche localizzare il sistema dei caposaldi trigonometrici su cui la perticazione del territorio era stata ancorata: l’asse principale di una maglia quintaria taglia una località dal sospetto nome di "Digoman" (decumano – Pellegrini, GB., 1949, 44) per dirigersi, con orientamento astronomico di 45° sud/ovest – nord/est, passando per il centro di Agordo, il passo Duran, la fiancata dell’Antelao, fino ad Aguntum». (1)
(1) Aguntum era una città “municipio” romana posta a capo dei territori delle valli della Drava e della Pusteria. I suoi resti sono stati localizzati presso Lienz. (ndr)

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